Le pietre coti e il paese

Informazioni

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Datazione

Probabilmente dall'Età del Bronzo.

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In breve

Corre un filo strettissimo tra il paese di Pradalunga e le sue pietre coti, che hanno reso famosa questa zona all’ombra del Monte Misma nei secoli.

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Storia e descrizione

Non può sfuggire che il nome del Comune suona come “preda longa” che è sinonimo di pietra cote e con Prédalonga, che costituisce l’abituale denominazione dialettale della pietra cote.

Il rapporto tra comunità e sua risorsa naturale è strettissimo, in un rapporto vicendevole, fatto di lavoro, fatto di esplorazione, di ricerca. Il lavoro nelle cave, qualcuno le chiama miniere, di pietre coti è stato fondamentale per la storia del villaggio che è stato costruito in una zona non proprio felice, alla base di una valle che scende da nord, tra pendii scoscesi e spazi non proprio comodi.
Ma perché proprio qui è stato fondato un villaggio? È probabile che quel pugno di uomini e donne che decisero di dare vita al paese fossero stati attirati in questo luogo per una ragione ben precisa e quella ragione potrebbe consistere proprio nella presenza della pietra particolare, di quella pietra in grado di affilare gli attrezzi agricoli, ma anche le armi bianche.
Una conoscenza che viene dalla notte dei tempi, probabilmente contemporanea alla nascita della civiltà del bronzo. Il primo documento inerente queste pietre capaci di affilare il ferro viene è la celebre “Naturalis Historia” di Plinio il Vecchio, il grande scienziato romano perito durante l’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei ed Ercolano (79 dc).

 Nel medioevo le pietre coti venivano utilizzate con abbondanza e i territori del Misma, con Nembro e Pradalunga, erano già rinomati, se ne parla in un provvedimento del 1128 del dazio di Genova, fondamentale per le esportazioni via mare, mentre abbiamo diversi atti notarili del Trecento nei quali si tratta di compravendita di quote di gallerie, di vene da pietre coti posti in comune di Nembro in Val Cozzera e nella Valle del Lujo. Nell’estimo veneto del 1476 si osserva che a Pradalunga su 113 contribuenti, 63 lavoravano per le pietre coti. È probabile che allora il paese contasse circa seicento abitanti.

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Enti e associazioni impegnate nella tutela e valorizzazione

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Comune di Pradalunga

Associazione La Pradalunga

Associazione Castanicoltori del Monte Misma

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Cava di pietre coti BERTU' di Pradalunga (BG): riprese all'interno della vena con commento sonoro, Comune di Pradalunga

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Bibliografia

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  • Mario Valoti, Le pietre coti di Pradalunga, Comune di Pradalunga, 2010
  • Rinaldi G., Le miniere del Bergamasco, Edizioni Orobiche, 1940
  • Franco Nicefori, Dalla Cava alla Campagna: le pietre coti di Pradalunga, Quaderni Archivio di Base, edizione Sistema Bibliotecario di Bergamo, 2002
  • Angelo Mazzi, Industrie Millenarie Italiane: le Coti nelle Valli Bergamasche, Archivio Storico Lombardo, 1904
  • Giovanni Maironi da Ponte, Osservazioni sopra alcune particolari pietrificazioni del Monte Misma, editore Sonzogni, 1812

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