La processione del Venerdì Santo di Vertova

Eventi rituali e festivi
Informazioni

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Datazione

La tradizione forse affonda le radici in un’epoca precedente ma è nel 1736 che il vescovo di Bergamo autorizza ufficialmente la processione.

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In breve

La tradizione di celebrare il Venerdì Santo con un atto di devozione e di fede particolare, che prolunga e sottolinea la liturgia solenne della Settimana Santa, ha in ValSeriana una lunga storia, in particolare a Gromo e a Vertova.

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Storia e descrizione

La preparazione della processione del Venerdì Santo di Vertova comincia al lunedì mattina della Settimana Santa quando, a cura del gruppo che cura l’evento, viene posto sull’altare un grande pannello rosso con davanti la croce che ospiterà il corpo di Gesù e che durante l’anno è sempre esposto in una nicchia laterale della chiesa. Al venerdì mattina alle 7, quando la chiesa è ancora chiusa per i fedeli, viene condotto all’altare anche lo scalone per salire alla croce, che durante l’anno viene ospitato in un deposito della chiesa.

Mentre tutte le figure che partecipano alla rappresentazione fanno parte del gruppo e trasmettono il ruolo di padre in figlio, maschio, i due penitenti che incappucciati porteranno la croce (quello vestito di rosso è lo stesso Gesù, quello vestito di bianco è il Cireneo che lo aiuta) vengono invece decisi di anno in anno. Si tratta in genere di penitenti. Diversamente da tutti gli altri figuranti, possono anche essere donne: nessuno saprà mai la loro identità.

A mezzogiorno del Venerdì Santo gli addetti tolgono il Cristo dalla croce nella nicchia e lo portano sulla croce posta sull’altare dove viene fissato con tre chiodi, due nelle mani e uno nei piedi e tramite un gancio apposito a livello della schiena. Dopo la funzione religiosa delle tre del pomeriggio, ora in cui si commemora la morte di Gesù, alle quattro i volontari del gruppo sistemano tutti i banchi della chiesa, si dispongono le corde laterali e viene srotolato il lungo tappeto rosso che una decina di anni or sono venne donato da un’azienda locale. Alle 19.30 i trentasei confratelli (più il cerimoniere) si ritrovano per la vestizione e quindi la rappresentazione può iniziare. Entrano per primi i fedeli del Santissimo Sacramento, istituzione del XVI secolo. Quindi varcano la porta i quattro soldati della “picca terza” con i loro antichi elmi di legno e le alabarde, quindi entra la “picca seconda” e poi le quattro coppie di portatori di torce che vanno a illuminare lo scalone. In seguito ecco i confratelli portatori di lanterne, la picca prima e infine i soldati con Gesù e il Cireneo.

Sta per cominciare la processione vera e propria, dopo l’ingresso nella chiesa parrocchiale dei soldati romani con il Cristo incappucciato di rosso e il Cireneo di bianco ecco che arrivano i Giudei che con Giuseppe di Arimatea compirono “il mesto atto d’amore di staccare il Cristo dalla croce, avvolgerlo in un lenzuolo e deporlo nel sepolcro”. I Giudei sono pure vestiti di bianco e di rosso, portano due scale di legno che appoggiano al pannello rosso, hanno fasce di lino per avvolgere le braccia del Cristo e martello e picchi. Tolgono i chiodi nelle mani e quello nei piedi. Le braccia di Gesù si abbassano restando unite al corpo, come fosse vero. È impressionante vedere il Gesù che viene deposto dalla croce dai Giudei dai guanti bianchi e con i panni di lino e che quindi lo conducono fino alla lettiga che accoglie il corpo. A questo punto può iniziare la processione. Cominciano a uscire i chierichetti con la croce e i piccoli candelabri, seguono i fedeli allineati in due file, i ragazzi con i simboli della Passione, il corpo musicale e la corale Santa Cecilia, i confratelli del Santissimo Sacramento. Poi ecco il gruppo della rappresentazione della Passione in questo ordine: il penitente vestito di rosso e incappucciato che rappresenta Gesù e che porta la grande croce (il “Crusù”) con il Cireneo vestito di bianco e i soldati romani; i sacerdoti con la reliquia, il Cristo morto sulla lettiga, i portatori di torce, la picca seconda, la picca terza, la picca prima, il gruppo dei fedeli.

Al rientro, dopo circa tre quarti d’ora di cammino per le vie del centro storico, passano in chiesa per primi i soldati romani con il Cristo che porta la croce e il Cireneo che se ne vanno seguendo il sagrista; i quattro soldati romani restano a fare la guardia al Cristo morto che dalla lettiga viene portato sul suo letto nel “sepolcro”, un altare delimitato dai banchi, dove resterà fino al martedì. A Pasqua il Cristo risorto con il vessillo e la mano alzata, custodito nella sagrestia, viene messo sull’altare maggiore.

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Enti e associazioni impegnate nella tutela e valorizzazione

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Gruppo del ``Venerdì Santo``

Parrocchia di Vertova

I luoghi della cultura

Santuario della Madonna delle Grazie

Museo Parrocchiale Santa Maria Assunta di Vertova

Passione del Venerdì Santo di Vertova, 1976, Intangible Search

A Vertova la tradizionale processione del Venerdì Santo, 2022, Video Produzione Bergamo

Paraliturgia del Venerdì Santo, 2023, Parrocchia di Vertova

Bibliografia

Franco Irranca, La rappresentazione della Passione di Cristo a Vertova, 2021

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28 Giugno 2024

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